Capitolo 2 | L'ambiente nello Studio di Impatto Ambientale |
2.1 Introduzione
2.2 Elementi dell'ambiente e sistema complessivo
2.3 Componenti ambientali ed impatti attesi
Uno Studio di Impatto Ambientale (SIA) deve trattare l'ambiente non come semplice sommatoria di componenti, ma come rete di relazioni.
Nello stesso tempo non � possibile prescindere da un corretto riconoscimento preliminare degli elementi in gioco rispetto ai quali analizzare le relazioni.
Gli elementi fisici, chimici e biotici che costituiscono l'ambiente devono essere identificati e quantificati.
Fattori fisici (masse, livelli sonori, vibrazioni, radiazioni di vario tipo, ecc.), chimici (singole sostanze chimiche, equilibri ionici, ecc.), elementi biotici (organismi di varia complessit�, dai grandi mammiferi ai virus, ma anche macromolecole organiche con funzione enzimatica) determinano infatti differenti condizioni di stato degli elementi ambientali e ne permettono l'analisi.
Il numero degli elementi presenti nell'ambiente � eccezionalmente elevato (si pensi al numero delle specie viventi o a quello delle differenti molecole presenti nella biosfera); pertanto si rendono necessari modelli interpretativi che li riassumano in quadri sintetici.
Si tratta quindi di riconoscere categorie di elementi sufficientemente comprensive, gruppi di "componenti" e di "fattori" ambientali omogenei ai fini delle successive analisi di qualit� e di compatibilit� degli interventi.
In uno Studio di Impatto Ambientale non si pu� prescindere da un corretto riconoscimento preliminare degli elementi ambientali in gioco rispetto ai quali analizzare le relazioni.
Ogni disciplina (la geologia, la fisica dell'atmosfera, la botanica, ecc.) � in grado di analizzare l'ambiente con le proprie metodologie, di riconoscere le unit� ambientali significative ai propri fini e di descriverle sulla base di terminologie specialistiche.
Secondo una prassi normale, la conoscenza dell'area investigata avviene prevedendo la definizione dei diversi campi di indagine, geo-referenziandone gli elementi significativi, analizzando congiuntamente le varie carte tematiche e le banche dati che descrivono l'evoluzione nel tempo dei parametri pi� significativi.
Ai fini di un SIA si tratta per� di riconoscere categorie di elementi, "componenti ambientali" omogenee, ai fini delle successive analisi di qualit� e di compatibilit� degli interventi.
Una sottile distinzione concettuale � quella tra le "componenti", ovvero gli elementi costitutivi, ed i "fattori", ovvero quegli elementi che costituiscono causa di interferenza e di possibile perturbazione nei confronti delle altre componenti ambientali. In realt� tutte le componenti ambientali costituiscono anche un fattore di interferenza pi� o meno significativo nei confronti delle altre componenti. Ad esempio, l'acqua � una componente dell'ambiente, ma � anche un fattore che modella la superficie terrestre; il rumore � un fattore di interferenza in grado di modificare il comportamento di persone presenti, ma costituisce anche un "ambiente sonoro" che pu� essere considerato una componente dell'ambiente complessivo; le singole sostanze chimiche sono al contempo elementi costitutivi e fattori di perturbazione nei confronti delle unit� ambientali esistenti.
2.2 Elementi dell'ambiente e sistema complessivo
L'analisi delle singole componenti non deve far dimenticare un aspetto fondamentale: la scissione dell'ambiente in singole componenti deve costituire solo un passaggio per una ricomposizione sintetica del sistema complessivo.
Un'analisi eccessivamente dettagliata delle singole componenti pu� far perdere di vista l'ambiente nel suo complesso, reale bersaglio degli impatti provocati da un intervento in progetto.
E' quindi necessario comprendere le varie componenti in quadri sintetici, capaci di mostrarne in modo semplice le relazioni e di rendere conto del sistema ambientale complessivo.
Un modello concettuale utilizzabile in tal senso � quello che considera l'ambiente globale come un insieme di grandi compartimenti fisicamente distinguibili (Figura 2): la litosfera (ovvero la crosta terrestre comprensiva del suolo, e, in parte, del sottosuolo), l'atmosfera (il manto gassoso che sovrasta la litosfera), l'idrosfera (le masse ed i flussi idrici che si aggiungono ai compartimenti precedenti), la biosfera (il complesso degli esseri viventi, dai grandi mammiferi ai microrganismi costituenti una pellicola invisibile formata anche dal suolo, che avvolge il globo terrestre).
Oltre a tali compartimenti esiste poi un'antroposfera, comprensiva dell'insieme degli esseri umani e delle opere che essi hanno realizzato (e che costituiscono di fatto lo spazio di vita dell'uomo: edifici, infrastrutture di vario tipo, elementi dello spazio culturale).
Figura
2
Schema generale dei grandi compartimenti ambientali
("Qualit� ed impatto ambientale", S. Malcevschi)
Figura 3
Schema degli scambi di
materia tra i comparti ambientali
("Environmental
Systems", I.D. White, D.N. Mottershead, S.J.Harrison)
Un modello di questo tipo (rispetto a cui � facile rapportare le componenti precedentemente individuate) ha il vantaggio della semplicit� concettuale, ma implica delimitazioni fisiche che nella realt� non ci sono: i vari compartimenti sono infatti fortemente compenetrati tra loro.
La litosfera, l'idrosfera, l'atmosfera, la biosfera, l'antroposfera non possono essere completamente separate sul piano fisico ; esseri viventi sono presenti nel suolo, nei sistemi acquatici, nell'aria; acqua e aria sono presenti negli interstizi del terreno nonch� all'interno degli spazi abitati dall'uomo; scambi di materia avvengono continuamente tra i vari comparti (Figura 3).
In un torrente alpino reale sono presenti contemporaneamente sia l'acqua che scorre, sia i pesci che vi nuotano, sia i massi affioranti, sia le bolle di aria che rendono l'acqua bianca, sia le persone che discendono in kajak lungo le scie di acqua bianca.
Tenendo anche conto della specificit� del presente contesto di indagine (che prevede la valutazione dell'accettabilit� di nuovi interventi sul territorio) pu� essere utile lo schema concettuale unificante proposto nella Figura 4.
Figura
4
Rapporti tra componenti ambientali, fattori di interferenza, sistemi
ambientali
("Qualit� ed impatto ambientale", S. Malcevschi)
Lo schema riassume i rapporti tra le singole componenti ambientali, i sistemi di componenti, le azioni dell'uomo che modificano l'ambiente; l'ambiente � cos� letto come sistema di componenti e fattori raggiunti da flussi di fattori di interferenza provocati dal progetto in esame.
E' previsto un blocco centrale di componenti ambientali semplici, fisicamente distinguibili (le unit� di suolo, gli organismi viventi, i corpi idrici, ecc.).
Tali componenti costituiscono il bersaglio delle interferenze prodotte dall'intervento in progetto, che si traducono (direttamente o indirettamente, a breve o a lungo termine) in pressioni ed in perturbazioni sulle componenti stesse.
Le singole componenti ambientali (ad esempio l'atmosfera) possono in ogni caso avere il duplice ruolo di "fattore di interferenza" generato dall'opera (ad esempio uno scarico gassoso, il rumore generato dal traffico indotto), e di "componenti ambientale - bersaglio" delle interferenze stesse (ad esempio la qualit� dell'aria di una data localit�, il livello di fondo del rumore senza l'opera, ecc.).
L'insieme di tali elementi e delle loro relazioni costituisce invece il sistema ambientale complessivo, che peraltro pu� essere considerato sulla base di differenti chiavi interpretative.
L'"ecosistema", il "paesaggio", il "territorio" e il "sistema socio-economico" costituiscono altrettante differenti chiavi interpretative del medesimo sistema ambientale.
2.3 Componenti ambientali ed impatti attesi
Le componenti ambientali vanno considerate in quanto possibile oggetto di perturbazioni causate dall'intervento in progetto, o in quanto momenti intermedi di un processo che si traduce in perturbazioni di altre componenti.
Figura
5
Modello grafico di un impatto ambientale
("Qualit� ed impatto ambientale", S. Malcevschi)
In termini generali (Figura 5) un impatto � descrivibile attraverso i seguenti elementi:
Gli effetti su un bersaglio ambientale provocati dall'intervento in progetto possono comportare un danneggiamento del bersaglio stesso o un suo miglioramento; si pu� avere una diminuzione o un aumento delle caratteristiche indesiderate (ad esempio il livello di inquinamento) rispetto alla situazione preesistente.
Dal punto di vista ambientale si possono dunque avere effetti indesiderati o desiderati. In altri termini gli impatti possono essere positivi o negativi.
Impatti negativi sono quindi quelli a cui il soggetto che esprime il giudizio (il ricercatore, il progettista, il decisore in sede amministrativa) ha riconosciuto aspetti di indesiderabilit� rispetto ai criteri utilizzati; impatti positivi sono, invece, quelli che presentano elementi di desiderabilit� rispetto alla situazione preesistente.
Per gli impatti negativi si parla anche nel linguaggio comune ed amministrativo di "danni ambientali"; quest'ultimo concetto ha in realt� implicazioni complesse in quanto il riconoscimento di un danno richiama la necessit� di una sua valutazione economica, ad esempio per definire i termini del compenso del danno; si scende cos� nel delicato terreno della monetizzazione dei valori ambientali, che spesso non sono monetizzabili per definizione.
Dal punto di vista dell'analisi delle componenti ambientali e degli impatti su esse indotti dall'intervento in progetto � opportuna una precisazione relativa al modello di giudizio da utilizzare.
Le perturbazioni indotte dall'intervento sulle componenti ambientali possono essere pi� o meno significative, e comportare margini pi� o meno accentuati di criticit� ambientale.
La Figura 6 pu� aiutare a chiarire i termini della questione.
Figura 6
Modello grafico della
compatibilit� ambientale
("Qualit� ed impatto
ambientale", S. Malcevschi)
Immaginiamo di disporre (in ordinata) di una scala di qualit� ambientale che ci permetta di distinguere le situazioni di alta da quelle di bassa qualit�. Verifichiamo cosa succede in un arco di tempo (in ascissa) entro cui un dato intervento (A) viene realizzato ed ha modo di mostrare i suoi effetti, diciamo fino al momento t(P).
L'intervento viene realizzato nel momento t(A); a partire da quel momento il livello di qualit� ambientale iniziale si modifica ed evolve con un certo andamento. Per valutare gli effetti indotti dall'intervento noi dobbiamo confrontare questo andamento con quello che si sarebbe avuto qualora l'intervento non fosse stato realizzato (la linea superiore nella
figura). La differenza tra le due linee ("evoluzione senza l'intervento" ed "evoluzione con l'intervento") permette di stimare quantitativamente l'impatto sulla qualit� ambientale provocato dall'intervento, nell'intervallo di tempo compreso tra il momento t(A) ed il momento t(P).
Nostro compito � quello di tradurre tale stima in una valutazione: l'impatto misurato � significativo, � accettabile oppure no?
A tale fine noi possiamo disporre di un riferimento Q(x) che esprime una soglia al di sotto della quale la qualit� ambientale non � giudicata accettabile. Tale livello pu� essere definito in modi differenti: pu� rappresentare un livello al di sotto del quale si ritiene in sede tecnica che l'ambiente rischi il collasso; oppure pu� rappresentare un limite convenzionale di ricettivit� ambientale che si adotta ai fini delle valutazioni; oppure la soglia non � fissa, ma varia in funzione dello stato iniziale (ad esempio si possono giudicare inaccettabili peggioramenti significativi dello stato iniziale).
Qualora gli effetti prevedibili, espressi nel grafico dalla linea "evoluzione con l'intervento", portino a livelli di qualit� inferiori alla soglia ideale Q(x), l'intervento in oggetto viene giudicato ambientalmente incompatibile.
In sintesi, l'analisi della compatibilit� degli interventi comporta:
Tale modello � di importanza cruciale nella selezione e nell'analisi delle componenti ambientali significative: si tratta infatti di selezionare parametri indicatori sufficientemente rappresentativi della componente, di stimarne le variazioni nel tempo, di definire soglie di inaccettabilit� per determinati livelli del parametro stesso.
La compatibilit� ambientale � dunque il frutto di giudizi espressi sulla base di scale di valutazione.
Tali scale possono, in sede tecnica, riflettere differenti impostazioni disciplinari da parte degli esperti chiamati in causa, o differenti sensibilit�. D'altronde la compatibilit� ai fini ambientali � anche materia in cui si esprimono persone che, pur senza essere tecnici, si sentono direttamente coinvolte dai possibili effetti degli interventi in progetto, e che possono esprimere specifiche scale di giudizio.