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Appendice 2 Il sitema Informativo
Territoriale Regionale

2.1 Introduzione
2.2 Cartografia tematica
2.2 Il SIT (Sistema Informativo Territoriale)

2.1 Introduzione

Il sistema di conoscenza del territorio regionale, regolato con LR n. 29 del 4 giugno 1979, è articolato in tre componenti fondamentali:

La prima versione della carta tecnica regionale è stata ottenuta da rilievi aerofotogrammetrici realizzati negli anni dal 1980 al 1983. Il suo aggiornamento è programmato per l'anno 1994 per il territorio di pianura e di collina.

La carta tecnica regionale è stampata e distribuita dal Touring Club Italiano.

La carta tecnica regionale tradotta in forma numerica costituisce inoltre la base geografica di riferimento del Sistema Informativo Territoriale Regionale. La costruzione della suddetta base numerica è in corso sull'intero territorio regionale.

A tale scopo sono state operate selezioni degli elementi da rappresentare in strati informativi, salvaguardandone le relazioni in strati informativi logicamente interconnessi allo scopo di conservare la complessità delle interrelazioni territoriali.

Ogni elemento geografico risulta univocamente identificato e ad esso sono relazionati tutti gli attributi che gli competono.

Gli strati della base topografica numerica sono i seguenti:

La base informatizzata dell'intero territorio regionale sarà disponibile entro la primavera del 1995.

Presso l'Ufficio Informazioni Territoriali e Cartografia della Regione sono a disposizione per consultazioni le riprese aerofotogrammetriche realizzate, rispettivamente, negli anni:
1955 volo GAI in bianco/nero - scala media 1:33.000
1975 volo ALIFOTO in bianco/nero - scala media 1:15.000
1981 volo TEM 1 a colori - scala media 1:20.000
1988/89 volo Italia in bianco/nero - scala media 1:75.000
1990 volo IGM in bianco/nero - scala media 1:35.000

Sono inoltre disponibili elaborati cartografici alla scala 1:25.000 ed 1:100.000, ottenuti per riduzione fotomeccanica rispettivamente della Carta Tecnica Regionale alla scala 1:10.000 e della base topografica alla scala 1:50.000, utilizzata per la realizzazione di un primo insieme di carte tematiche.

Dalla cartografia alla scala 1:100.000, e con l'ausilio della carta IGM alla scala 1:250.000, è stata inoltre implementata una base numerica a piccola scala, con informazioni geografiche suddivise per strati secondo lo schema seguente.

Tutti gli elementi presenti sono univocamente determinati da codici alfanumerici e, laddove presente, dalla relativa toponomastica.

2.2 Cartografia tematica

Negli anni 1980-83 è stato realizzato un primo insieme di carte tematiche alla scala 1:50.000 desunte da fotointerpretazione e meglio specificate in Tabella 1.

Nel 1985 sono stati attivati due progetti complessi di rilevamento sul terreno, attualmente in fase di completamento sull'intero territorio regionale.

Si tratta del Progetto di Cartografia Geoambientale alla scala 1:10.000 relativo al territorio montano, realizzato in collaborazione con le Province e le Comunità Montane, ed il Progetto di Cartografia dei Suoli 1:50.000 relativo al territorio di pianura e collinare, per la cui attuazione la Regione Lombardia si è avvalsa della collaborazione dell'ERSAL e delle Province.

I dati e le informazioni di entrambi i progetti vengono tradotti anche in forma numerica. Essi, unitamente alla base topografica alla scala 1:10.000, costituiscono il riferimento fondamentale del Sistema Informativo Territoriale della Regione Lombardia.

Progetto Cartografia Geoambientale

Carta litologica

Evidenzia:

Carta geomorfologica

Vengono individuati i seguenti fenomeni morfodinamici:

Carta clivometrica

Individua nel territorio 8 classi di pendenza dei versanti.

Carta dell'uso del suolo ad orientamento vegetazionale

Individua:

1. Uso del suolo
2. Copertura vegetale presente e indice di naturalità

Più precisamente:

1. Uso del suolo, comprende le classi di uso del suolo:

All'interno di queste classi, viene individuato un secondo livello di specificazioni (sottoclasse d'uso).

Es. la classe "boschi", viene distinta in: fustaia di latifoglie, ceduo di latifoglie, boschi di conifere, boschi misti e rimboschimenti recenti.

Per i "boschi" vengono individuate anche le specie legnose dominanti.

2. Copertura vegetale e indice di naturalità; per la maggior parte delle sottoclassi d'uso vengono rilevati i seguenti indici:

Carta idrogeologica con indicazioni di permeabilità

1. Permeabilità

Per ognuna di tali classi vengono individuati 3 livelli di permeabilità.

2. Idrologia; i principali contenuti idrologici sono i seguenti:

Carta del dissesto idrogeologico e della pericolosità

Evidenzia le seguenti classi di dissesto:

All'interno di ogni classe sono evidenziate ulteriori sottoclassi di rischio.

Carta della capacità dei suoli

Individua 8 classi di capacità d'uso, dove per ogni classe vengono evidenziate una o più sottoclassi di limitazioni.

Andando dalla I all'VIII classe si passa da suoli adatti all'agricoltura, con nessuna o pochissime limitazioni d'uso ( I - II - III- IV classe), a suoli più adatti al pascolo e alla forestazione, che presentano limitazioni tali da restringere l'uso agricolo (V - VI - VII), ed infine a suoli inadatti ad utilizzazioni agro-silvo-pastorali (VIII).

Carta dell'attitudine all'uso produttivo dei suoli

Evidenzia l'attribuzione dei suoli per i seguenti usi:

Ad ogni diverso uso viene attribuito un giudizio sintetico di attitudine d'uso:

Carta del degrado ambientale

Evidenzia le seguenti principali forme di degrado:

Carta delle rilevanze naturalistiche e paesaggistiche

Individua:

Carta delle unità geoambientali

Individua aree che presentano caratteristiche ambientali omogenee e che pertanto sono oggetto di identiche politiche di gestione territoriale.

Tali aree vengono contraddistinte da una codifica che evidenzia i principali parametri ambientali, e ad esse vengono associate delle schede nelle quali vengono descritte, in forma sintetica, le caratteristiche ambientali individuate, gli utilizzi ritenuti adeguati e vengono messi in risalto le emergenze, le rilevanze, le potenzialità, le forme di degrado e tutte le situazioni di criticità riscontrate nelle aree delineate.

Progetto Cartografia dei Suoli

Carta pedologica

Individua porzioni di territorio contenenti suoli simili e quindi aree riconosciute pedologicamente omogenee. I suoli vengono classificati per mezzo di una tassonomia internazionale.

Capacità d'uso dei suoli

Sulla base delle carta pedologica vengono riclassificate le aree secondo otto classi di suoli, a limitazioni progressivamente crescenti, mettendo in evidenza l'attitudine e la sostenibilità del territorio per usi agro-silvo-pastorali.

Capacità protettiva dei suoli nei confronti di agenti inquinanti

Attitudine dei suoli allo spandimento dei fanghi di depurazione urbana o dei liquami zootecnici.

I suoli vengono suddivisi secondo quattro classi attitudinali a limitazioni crescenti, in relazione alle seguenti caratteristiche:

Tabella 1
Dati sulla Cartografia Regionale
(Regione Lombardia, Ufficio Informazioni Territoriali e Cartografiche)
Carta tecnica alla scala 1:10.000
Superficie coperta da ogni sezione: 40 Kmq.
Numero di sezioni occorrenti per la copertura
completa della Regione Lombardia: 686
Inquadramento: Gauss Boaga
Formato della carta: cm 59,4x105
Formato utile della carta: cm 50x80
Equidistanza delle curve di livello: 10 m
Equidistanza delle curve di livello direttrici: 50 m
Tolleranza di posizione planimetrica: 4 m - 5,60 m
Tolleranza della quota altimetrica: 1,80 m
Tolleranza altimetrica delle curve di livello: 3,50 m
Anno di aggiornamento: 1981 - 83

Base topografica alla scala 1:50.000
Superficie coperta da ogni foglio: 1000 Kmq
Numero dei fogli occorrenti per la copertura
completa della Regione Lombardia: 34
Numero degli strati occorrenti
per la formazione della carta:
1) Base topografica
2) Idrografia
Inquadramento: Gauss Boaga
Formato della carta: cm 59,4x105
Formato utile della carta: cm 50x80
Equidistanza delle curve di livello: 100 m
Tolleranza riporto da 25.000 IGM per ferrovie,
strade, autostrade e svincoli, linee alta tensione,
fiumi, canali: 2 mm grafici alla scala 1:25.000;
4 mm grafici in assenza di chiari punti di riferimento
Anno di aggiornamento: 1980-82

Carta della morfologia alla scala 1:50.000
Superficie coperta da ogni foglio: 1000 Kmq
Numero dei fogli occorrenti per la copertura
completa della Regione Lombardia: 34
Numero di strati occorrenti
per la formazione della carta:
1) Base topografica
2) Idrografia
3) Urbanizzato semplificato
4) Agricolo forestale semplificato
5) Morfologia
Inquadramento: Gauss Boaga
Formato della carta: cm 59,4x105
Formato utile della carta: cm 50x80
Equidistanza delle curve di livello: 100 m
Superficie minima cartografabile: 4 ha (16 mmq)
Anno di aggiornamento: 1980-82

Carta dell'uso e copertura del suolo
alla scala 1:50.000

Superficie coperta da ogni foglio: 1000 Kmq
Numero di fogli occorrenti per la copertura
completa della Regione Lombardia: 34

Numero degli strati occorrenti
per la formazione della carta:
1) Base topografica
2) Idrografia
3) Urbanizzato semplificato
4) Agricolo-Forestale semplificato
Inquadramento: Gauss Boaga
Formato della carta: cm 59,4x105
Formato utile della carta: cm 50x80
Equidistanza delle curve di livello: 100 m
Superficie minima cartografabile: 4 ha (16. mmq)
Anno di aggiornamento: 1980-82

Carta dell'uso del suolo ad orientamento
agricolo-forestale alla scala 1:50.000

Superficie coperta da ogni foglio: 1000 Kmq
Numero di fogli occorrenti per la copertura
completa della Regione Lombardia: 34
Numero degli strati occorrenti
per la formazione della carta:
1) Base topografica
2) Idrografia
3) Urbanizzato semplificato
4) Agricolo-Forestale semplificato
Inquadramento: Gauss Boaga
Formato della carta: cm 59,4x105
Formato utile delle carta: cm 50x80
Equidistanza delle curve di livello: 100 m
Superficie minima cartografabile: 4 ha (16 mmq)
Anno di aggiornamento: 1980-82

Carta dell'uso e copertura del suolo ad
orientamento urbanistico alla scala 1:50.000

Superficie coperta da ogni foglio: 1000 Kmq
Numero di fogli occorrenti per la copertura
completa della Regione Lombardia: 34
Numero di strati occorrenti
per la formazione della carta:
1) Base topografica
2) Idrografia
3) Agricolo-Forestale semplificato
4) Urbanizzato
Inquadramento: Gauss Boaga
Formato della carta: cm 59,4x105
Formato utile della carta: cm 50x80
Equidistanza delle curve di livello: 100 m
Superficie minima cartografabile: 4 ha (16 mmq)
Anno di aggiornamento: 1980-82

 

2.3 Il SIT (Sistema Informativo Territoriale)

Il SIT della Regione Lombardia trova riferimento legislativo nella LR n. 29 del 4 giugno 1979, "Norme per la realizzazione di un Sistema di Informazioni Territoriali e della Cartografia Regionale", che mira alla creazione di un processo, in continuo divenire, di informazione territoriale.

Gli obiettivi del SlT

Dopo varie iniziative sperimentali, la Regione Lombardia ha deciso di dotarsi di un SlT per perseguire i seguenti obiettivi:

a. Rendere possibile la georeferenziazione dei dati territoriali, intesa non come una semplice rappresentazione grafica in forma numerica di elementi geografici, bensì come strumento di connessione tra archivi diversi. Gli elementi geografici sono cioè intesi come oggetti dotati di specifiche proprietà (componenti alfanumeriche) e di specifiche strutture geometriche (componenti geografiche). In questa logica gli aspetti di rappresentazione grafica conservano grande importanza perché costituiscono il fondamentale strumento di comunicazione con l'utente. Essi però vengono presi in considerazione soltanto nella fase di rappresentazione dei risultati.

b. Gestire informazioni di tipo territoriale, con la possibilità di elaborarne sia le componenti geografiche, sia quelle alfanumeriche. Ne consegue pertanto la necessità che tale sistema sia dotato, oltre che di operatori geometrici e grafici, anche di operatori di tipo topologico. La semplice disponibilità di tali operatori non risulta però esaustiva per un corretto funzionamento del sistema; è invece necessario prestare grande attenzione e priorità al problema della strutturazione dei dati, evidenziandone le interrelazioni logiche. Essendo il territorio un sistema complesso di interrelazioni dinamiche, anche la progettazione di un archivio di dati territoriali risulta sempre molto complessa.

c. Interagire con i diversi archivi regionali già esistenti, evitando di essere costretti a trasferire tutte le informazioni all'interno di un unico, enorme sistema. Tale obiettivo è da perseguirsi attraverso un'architettura HW e SW aperta e connessa in rete con i diversi sistemi, dove i dati sono memorizzati e gestiti attraverso uno sviluppo preferenziale su sistemi di gestione di basi di dati distribuite su sistemi distinti ed anche diversi.

d. Disporre di un veicolo di comunicazione tra uffici, servizi, enti diversi, al fine di consentire il confronto e l'elaborazione di informazioni di diversa origine e precisione; operazioni rese possibili dall'utilizzo di una comune base geografica.

e. Dare risposta all'esigenza di razionalizzare l'attività degli uffici regionali, migliorandone il livello di efficienza e di efficacia. Tutto questo non è possibile senza impostare contestualmente un adeguato sistema organizzativo: SlT ed organizzazione della Regione sono infatti interagenti tra loro, con un reciproco condizionamento.

L'architettura del sistema

La scelta della Regione Lombardia è quella di un'architettura policentrica, per funzioni omogenee, che trova riferimento primario in un polo centrale responsabile del sistema e della gestione delle basi informative fondamentali. Tale polo centrale, fisicamente ubicato nel settore Presidenza della Regione, provvede ad assicurare:

I poli di settore devono provvedere all'attivazione dei progetti di specifico interesse operando in autonomia le proprie scelte tecnico-organizzative assicurando però il rispetto dei vincoli seguenti:

I poli di settore, in questa prima fase tutti ubicati all'interno dello stesso palazzo, sono collegati in rete tra loro (rete Ethernet) e con gli archivi della società Lombardia lnformatica (ubicati a 2 km di distanza) ove sono collocati i dati socioeconomici.

Oggi è operante il collegamento coi settori Ecologia e Territorio.

Sono in fase di studio e fattibilità invece i collegamenti coi settori Trasporti, Lavori Pubblici, Agricoltura e Sanità, questi ultimi due ubicati all'esterno del palazzo del governo regionale.

Si può pertanto affermare che il sistema della Regione Lombardia prevede un sottosistema centrale e diversi sottosistemi applicativi strettamente integrati.

Il sottosistema centrale gestisce le basi di riferimento cartografico di interesse generale, basi che costituiscono il riferimento logico e spaziale di tutti gli altri dati contenuti nei vari archivi. I sottosistemi applicativi sono invece specializzati e gestiti direttamente dagli utenti di settore, ognuno dei quali ha la completa ed esclusiva responsabilità di gestione dei propri strati informativi: alcuni di questi strati, ritenuti di interesse generale, sono visibili ad altri utenti di altri settori, altri non lo sono o lo sono solo su richiesta.

I sottosistemi applicativi possiedono a loro volta dei gradi di libertà che consentono loro di gestire contemporaneamente ulteriori informazioni di settore, integrate a livello logico con la base geografica in appositi strati, però costituenti sottosistemi indipendenti a livello fisico.

Non deve pertanto meravigliare che il polo del settore Ambiente possa risultare dimensionalmente molto superiore rispetto allo stesso polo centrale.

La struttura policentrica del SIT della Regione Lombardia è già da oggi aperta a successive integrazioni, con le unità operative dello Stato, degli Enti Locali e soprattutto delle Province, con le quali è già in atto un proficuo rapporto di collaborazione.

La strutturazione dei dati

Il problema più complesso nella costruzione di questo modello policentrico del SIT è rappresentato dalla strutturazione dei dati negli archivi. Come riuscire ad ottimizzare i risultati delle elaborazioni se i vari utenti sono dotati di hardware e software diversi ed hanno diverse esigenze d'uso, spesso neppure prevedibili nella fase di progettazione del SIT e comunque in costante evoluzione?

La soluzione adottata dalla Regione Lombardia è frutto dell'attività di ricerca di alcuni anni. Prevede la creazione di diversi livelli architetturali di cui il primo, fondamentale, è un modello concettuale capace di evidenziare i legami logici tra gli elementi considerati, indipendentemente sia dal sistema informatico adottato che dalle applicazioni previste o non prevedibili. Lo schema concettuale, definito attraverso l'analisi dei dati, costituisce pertanto un riferimento oggettivo, in quanto orientato all'individuazione di interrelazioni fisiche tra elementi naturali spontaneamente esistenti nel territorio e pertanto senza legami specifici con le applicazioni sviluppate dai singoli utenti.

Lo schema concettuale costituisce il naturale riferimento nella successiva definizione del modello fisico del database, necessariamente dipendente dal sistema informatico e addirittura dalle singole versioni del software adottato.

Lo schema concettuale rappresenta anche uno strumento essenziale per l'integrazione di archivi diversi e per lo scambio di dati e informazioni ai vari livelli istituzionali.

Il modello organizzativo

Già è stato rilevato come i poli di settore siano gestiti direttamente dagli utenti, ognuno dei quali ha la completa ed esclusiva responsabilità di gestione dei propri strati informativi. Alcuni di questi strati, ritenuti di interesse generale, sono visibili ad utenti di diversi settori, altri strati non lo sono o lo sono solo su richiesta.

Si pone allora il problema dell'attivazione dei progetti di settore, che deve necessariamente essere preceduta da un progetto di fattibilità, generalmente realizzato da un gruppo di lavoro del quale fanno parte sia gli utenti interessati ed i relativi esperti di settore, sia componenti del nucleo centrale responsabile del progetto nel suo complesso.

Tale progetto di fattibilità deve innanzitutto individuare la domanda di dati del settore, selezionando quelli di interesse settoriale rispetto a quelli di interesse generale. Per questi ultimi è necessario:

La gestione dei dati di interesse settoriale gode invece di maggiore libertà e può essere lasciata all'iniziativa locale. I singoli progetti di settore devono pertanto prevedere un momento di strettissima interrelazione con la struttura operativa centrale, dopodiché possono godere di ampia autonomia sia nella scelta dei programmi più idonei, sia nell'attuazione dei singoli progetti.

La complessità di gestione del sistema ha consigliato la costruzione di un sistema nel sistema per la gestione della metainformazione, che consente di evidenziare:

Tale sistema è stato realizzato in forma prototipale.

La base informativa del SlT

La Regione Lombardia sta procedendo alla costruzione di tre archivi a diverso grado di dettaglio, tra loro strettamente interconnessi:

a. un archivio di sintesi ad una scala (1:250.000) idonea alle visioni d'insieme e all'evidenziazione delle interconnessioni tra progetti diversi e al dialogo con le Regioni limitrofe e con lo Stato. E' la scala adottata dalla Regione Lombardia per il proprio Piano Territoriale. Tale archivio è oggi operante per quanto riguarda i principali elementi geografici e tematici;

b. un archivio di base ad una scala 1:10.000 che rappresenta l'archivio di riferimento esteso all'intero territorio regionale. E' in fase di costruzione e comprende sia gli strati topografici che numerosi strati tematici;

c. archivi locali alla grande scala urbana e catastale, la cui interconnessione con l'archivio di base appare complessa.

Sono in fase di attivazione alcuni progetti prototipali per individuare i dati di comune interesse ai vari livelli istituzionali. Si sono individuati negli standard di codifica e di trasferimento e negli schemi concettuali gli strumenti essenziali per consentire scambi informativi tra Enti diversi.

La base informativa di riferimento risulta comunque essere quella a scala 1:10.000. Essa è costituita dalla base topografica e dagli strati tematici desunti dal progetto di cartografia geoambientale per la montagna e dal progetto di cartografia dei suoli per la pianura e la collina.

Si è cioè ritenuto che i contenuti di questi due progetti fossero non soltanto di interesse generale, ma il riferimento stesso del SIT regionale.

E' però da sottolineare come la necessità di effettuare elaborazioni complesse richieda basi di dati ad elevato grado di strutturazione con strati integrati ed interconnessi. Tutto questo comporta una certa rigidità della struttura dati che complica anche il già complesso problema dell'aggiornamento. Non è infatti pensabile un semplice aggiornamento di singoli strati senza una verifica dei vincoli di congruenza con l'intero sistema dei dati strutturati.

La soluzione ipotizzata dalla Regione Lombardia è quella di procedere alla vettorializzazione ed alla strutturazione dei soli dati effettivamente utilizzati per elaborazioni complesse, facendo ricorso, per una migliore georeferenziazione dei dati strutturati e per la fase di editing, a immagini rasterizzate, sia telerilevate, sia di tipo fotografico che cartografico. E' anche possibile desumere visivamente da uno sfondo di immagini aggiornato eventuali variazioni intervenute sul territorio e procedere a successivi aggiornamenti rigorosi dei dati strutturati dopo averne localizzato e quantificato l'entità delle modificazioni.

Il problema è allora quello di individuare i dati di reale interesse generale, i dati cioè da strutturare, da mettere a disposizione di tutti gli utenti, da tenere aggiornati secondo criteri da definire.

Questa individuazione non può che essere effettuata attraverso il coinvolgimento diretto di tutti i potenziali utenti, con l'obiettivo di approfondire le esigenze reali e potenziali al fine di poter organizzare le modalità di inserimento delle informazioni nel sistema informativo territoriale centrale e le modalità di uscita delle stesse nei poli periferici.

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